Powered By Blogger

RICORDI D'AFRICA

L'Africa

Carmelo Vinciullo

RICORDI D’AFRICA

LAGGIU’

Dove è Tempo e Spazio

Descrizione: DSC_0042.JPG

Descrizione: IO  1.JPG

Mrcarmelov

PREFAZIONE

“L’Africa non è solamente un continente. L’Africa è un Mondo...” Con queste parole l’autore dell’Opera inizia la Conclusione, fornendo al lettore anche una chiara chiave di lettura di questo affascinante libro-documento. Pagina dopo pagina, in realtà, chi legge si rende perfettamente conto che quello qui descritto è quasi un mondo a parte, parallelo rispetto al nostro Occidente; è la realtà dove ancora esistono Spazio e Tempo così come devono esistere, senza che il caos e il cemento delle ben note metropoli intacchi le sconfinate distese di verde o comprima le ore fino a farle sparire sotto una coltre di impegni di ogni sorta. In Africa il tempo scorre diversamente ed è anche per questo, forse, che chi vi trascorre un certo periodo poi fatica a distaccarsene: è il famoso Mal d’Africa, quella strana nostalgia che attanaglia il cuore di chi vi ha vissuto e se n’è dovuto andare, quello struggente desiderio di ritornarvi il più presto possibile. L’autore di quest’Opera sperimenta proprio questo e lo descrive in maniera molto lucida e diretta. Recatosi da giovane in Algeria per lavoro, lì incontra quella che diventerà poi sua moglie. Tornato in Italia continua in qualche modo a sentire il richiamo di quella terra, ci torna in vacanza nonostante vari impedimenti, sembra quasi non possa starne lontano, sebbene più volte questo desiderio appaia giustificato da motivi di lavoro. Chi scrive sa di dover mantenere una famiglia ed è per amore e senso del dovere che si avventura, anni dopo l’esperienza in Algeria, in Guinea, col concreto rischio di contrarre la terribile febbre gialla, ma dalle belle descrizioni di quella terra, dai ritratti della gente del posto, traspare anche un indiscusso legame con quei luoghi, un legame atavico, forte, capace di scuotere un’intera esistenza nelle sue fondamenta. Il confronto tra un italiano e chi abita nell’Africa della savana e dei villaggi non può che generare una miriade di considerazioni sulle differenti modalità di vita; quest’Opera riporta moltissimi episodi significativi, capaci di rivelare al lettore il vero e affascinante volto di questo luogo quasi sconosciuta, capace di entrare nel cuore di chi era solo di passaggio. La malattia descritta in apertura non impedisce all’autore/protagonista di rimettere piede nelle calde terre africane; nonostante la paura non c’è ombra di pentimento in questo scritto: quei luoghi sono vissuti pienamente, col corpo e con lo spirito, e la testimonianza di quelle indelebili sensazioni si trova tutta racchiusa in queste pagine

Euro:

TENERSI INFORMATI

TENERSI  INFORMATI
Ovunque... e....Comunque

T U T T O P A S S A

o- T U T T O P A S S A -o

LETTA a modo mio NON SO DOVE, NE QUANDO

Un Re al quale non mancava niente , non contento, spinto dalla noia e dalla insoddisfazione, della vita chiamò tutti i Saggi del Reame e diede loro tempo una settimana, affinché Gli trovassero soluzione alla sua infelicità, pena la morte se non dovessero trovarla.

Passata la settimana convocò di nuovo i Saggi, per ricever il rimedio alla sua infelicità e li ascoltò Uno per Uno.

-Il Primo; aveva radunato, tutte le più belle Donzelle del Reame e Gliele offerse.

-Il Secondo; frugò tutto il Reame, raccolse ori, pietre preziose e gliele offerse.

-Il Terzo si spinse oltre il Regno e compro per offrirgliele, spezie, sete, cibi prelibati.

-E gli altri che seguirono misero ai suoi piedi ogni bene e ricchezza materiale possibile ed

immaginabile; Che però non migliorarono il suo umore e non si salvarono dall’essere decapitati.

-Infine tocco al Saggio più Vecchio e meno facoltoso, il quale, porse al Re un anello di legno di alcun valore, che il Re sorpreso ed irritato osservò stizzito e pronto a farlo decapitare, come gli altri Saggi che lo avevano preceduto:

Quando si accorse della scritta che l’anello portava nel suo interno.

Allora, il vecchio saggio Concluse - " Altezza; Su questo anello ho fatto incidere un’iscrizione che potrà esservi utile;



Deve essere letta in tempi di pericolo, dubbio e sconfitta, ma anche in



tempi di conquista, trionfo e gloria".



L’iscrizione diceva: - "Anche questo passerà" -.



LO STECCATO DELL'AMICICIA




LO STECCATO DELL'AMICIZIA

C'era una volta un ragazzo con un brutto carattere.

Un giorno suo padre gli diede un sacchetto di chiodi e gli disse di piantarne uno nello steccato del giardino ogni volta che avesse perso la pazienza e litigato con qualcuno.

Il primo giorno il ragazzo piantò 37 chiodi nello steccato.

Nelle settimane seguenti, imparò a controllarsi e il numero di chiodi piantati nello steccato diminuì

giorno per giorno: aveva scoperto che era più facile controllarsi che piantare i chiodi.

Finalmente arrivò un giorno in cui il ragazzo non piantò alcun chiodo nello steccato.

Allora andò dal padre e gli disse che per quel giorno non aveva piantato alcun chiodo.

Il padre allora gli disse di levare un chiodo dallo steccato per ogni giorno in cui non aveva perso la pazienza e litigato con qualcuno.

I giorni passarono e finalmente il ragazzo potè dire al padre che aveva levato tutti i chiodi dallo steccato.

Il padre portò il ragazzo davanti allo steccato e gli disse: "Figlio mio, bravo, ti sei comportato bene, ma guarda quanti buchi ci sono nello steccato.

Lo steccato non sarà mai più come prima.

Quando litighi con qualcuno e gli dici qualcosa di brutto, gli lasci una ferita come queste.

Puoi piantare un coltello in un uomo, e poi levarlo, ma rimarrà sempre una ferita.

Non importa quante volte ti scuserai, la ferita rimarrà."

Una ferita verbale fa male quanto una fisica.

Gli amici sono gioielli rari, ti fanno sorridere e ti incoraggiano.

Sono pronti ad ascoltarti quando ne hai bisogno, ti sostengono e ti aprono il loro cuore.

Saluti e Pace a te, mio carissimo Amico.

Se puoi perdonami per i buchi che ho lasciato nel tuo steccato!


















L’ISOLE DEI SENTIMENTI

L' ISOLA DEI SENTIMANTI

C’era una volta un’isola, dove vivevano tutti i sentimenti e i valori degli uomini: il Buon Umore, la Tristezza, il Sapere... così come tutti gli altri, incluso l’Amore.

Un giorno, venne annunciato ai sentimenti che l’isola stava per sprofondare, allora, prepararono tutte le loro navi e partirono. Solo l’Amore volle aspettare fino all’ultimo momento. Quando l’isola fu sul punto di sprofondare, l’Amore decise di chiedere aiuto.

La Ricchezza passò vicino all’Amore su una barca lussuosissima e l’Amore le disse:

- "Ricchezza, mi puoi portare con te?"


- "Non posso c’è molto oro e argento sulla mia barca e non ho posto per te."

L’Amore, allora, decise di chiedere all’Orgoglio, che stava passando su un magnifico vascello.

- "Orgoglio, ti prego, mi puoi portare con te?".

- "Non ti posso aiutare, Amore..." rispose l’Orgoglio. "Qui é tutto perfetto, potresti rovinare la mia barca".

Allora, l’Amore chiese alla Tristezza che gli passava accanto:

- "Tristezza ti prego, lasciami venire con te".


- "Oh, Amore"... rispose la Tristezza. "Sono così triste che ho bisogno di stare da sola".

Anche il Buon Umore passò di fianco all’Amore, ma era così contento che non sentì che lo stava chiamando.

All’improvviso, una voce disse: "Vieni, Amore, ti prendo con me". Era un vecchio che aveva parlato. L’Amore si sentì così riconoscente e pieno di gioia che dimenticò di chiedere il nome al vecchio. Quando arrivarono sulla terraferma, il vecchio se ne andò.

L’Amore si rese conto di quanto gli dovesse e chiese al Sapere:


- "Sapere, puoi dirmi chi mi ha aiutato?

- "E’ stato il Tempo". Rispose il Sapere.

- "Il Tempo?" si interrogò l’Amore... "Perché mai il Tempo mi ha aiutato?"



Il Sapere, pieno di saggezza, rispose:

- "Perché solo il Tempo è capace di comprendere quanto l’Amore sia importante nella vita.






INVITO ALLA FOLLIA

I N V I T O ALLA F O L L I A

Tanto tempo fa, la Follia, decise di invitare tutti i sentimenti, le qualità ed i difetti, per un'insolita riunione conviviale.

Raccoltosi tutti intorno ad un caffè, per animare l'incontro, la Follia propose:-" Si gioca a nascondino?"

-"Cos'è?" - domandò la Curiosità
-"È un gioco!" - rispose la Follia - " Io conto fino a 1000 e voi vi nascondete , quando avrò terminato di contare , verrò a cercarvi ed il primo che troverò sarà il prossimo a contare!"
Accettarono tutti!
Ad eccezione della Pigrizia e della Paura, che rimasero a guardare in disparte, della Verità che non volle nascondersi , della Superbia che disse che era un gioco sciocco e della Codardia che preferì non rischiare
1... 2... 3... la Follia cominciò a contare
la Fretta, si nascose per prima, dove le capitò!
-la Timidezza, esitante come sempre, si nascose in un gruppo di alberi.
-la Gioia!! corse festosamente per il giardino, non curante di un vero e proprio nascondiglio!
-l'Invidia si unì all'Orgoglio e si nascose accanto a lui dietro un sasso.
-laTristezzcominciò a piangere, perchè non trovava un angolo adatto per occultarsi.
La Follia proseguiva la conta, mentre i suoi amici si nascondevano
-la Disperazione era sconfortata vedendo che si era già a 999...
-"MILLE!" - gridò la Follia - "Adesso verrò a cercarvi!"
La prima ad essere trovata fu la Curiosità: non aveva potuto impedirsi di uscire, per vedere chi sarebbe stato il primo ad essere scoperto.
Guardando da una parte la Follia vide l'Insicurezza sopra un recinto, che non sapeva da quale lato avrebbe potuto nascondersi meglio... e così, di seguito, furono scoperte la Gioia, la Tristezza, il Desiderio, l'Invidia, la Timidezza e via via tutti gli altri. Quando tutti finalmente si riunirono, la Curiosità domandò:
"Dov'è l'Amore?"
Nessuno l'aveva visto, così il gioco, non poteva considerarsi concluso..
la Follia cominciò a cercarlo...provò in cima ad una montagna, lungo il fiume, sotto le rocce... ma dell'Amore nessuna traccia! Setacciando ogni luogo, la Follia si accorse di un roseto, prese un pezzo di legno e cominciò a frugare fra i rami spinosi quando ad un tratto, sentì un grido!
Era l'Amore che urlava dal dolore, perchè una spina gli aveva perforato un occhio!
La Follia non sapeva cosa fare...
Si scusò per avere organizzato un gioco così stupido! Implorò l'Amore per ottenere il suo perdono e commossa dagli esiti di quel danno irreversibile, arrivò al punto di promettergli che... l'avrebbe assistito per sempre.

L'Amore , rincuorato, accettò la promessa e quelle scuse così sincere.
Così da allora...
l'Amore è cieco e la Follia... lo accompagna, sempre.

P E N S I E R I

La Vita:

Non si può ma se per assurdo si potesse cambiare - ? -

No non cambierei nulla cercherei di:Vivere Più' intensamente i pochi momenti di felicita' che la vita ci riserva. Scenderei piu' spesso dal "treno della vita in corsa " per poterla apprezzare da vicino in dettaglio, nelle sue piccole cose e coglierne la fragranza, Cercherei di riempirmi i polmoni del suo intenzo e caldo profumo. Cercherei di riempirmi gli occhi dei mille e mille colori di cui ne è variopinta. Cercherei più spesso, di trovare un posto dove nel silenzio più assoluto poter ascoltarne la brezza, la voce , la poesia, il canto, il suono e la musica. Cercherei di dedicare più tempo alle persone che amo e in particolar modo alle persone che mi amano. Affronterei con la stessa forza, impeto, cipiglio e determinatezza le avversità che di qualunque natura, in abbondanza ci elargisce a pieni mani. Cercherei di sognare di più e più spesso lasciandomi cullare. Infine, cercherei di occuparmi anche un pò di più di .."Io" ...Perchè nonostante lo si pensa sempre, in fondo e in fine quasi sempre non se ne ha il tempo o è troppo tardi.

Karm

Amore

Una dimenzione Precaria,che si colloca:tra cielo e terra,tra realtà e immaginazione,tra gioia e dolore.Che comunque lascia segni indelebili.in bene o in male..

Karm


































IN GIRI IN GIRO

IN GIRI IN GIRO
IN GIRO IN GIRO

Sulle Religioni

SULL'IMMIGRAZIONE CLANDESTINA. QUALE LA SOLUZIONE ?